Territorio

La Valtopina

Il comune di Valtopina, assieme a Nocera Umbra, Assisi e Spello, Bastia Umbra e Torgiano fa parte del comprensorio del Monte Subasio. La Comunità Montana omonima include il Parco Naturale del Monte Subasio e quello di Colfiorito.

Tutto ciò offre un ambiente immerso nella natura, ancora intatta, che tutt’oggi riesce a offrire un alto livello di ospitalità e prodotti enogastronomici di tutto riguardo.

Il Monte Subasio posto di traverso rispetto alla linea appenninica Umbro-Marchigiana, domina il territorio circostante. A Ovest l’ampia valle Umbra, a Est la Valle del fiume Topino.

Valtopina

Il paese di Valtopina si trova nel fondovalle, ma i nuclei abitati che formano il Comune: Giove, Sasso, Gallano, Pasano, Serra, Balciano, Colfulignato, Vallemare, Poggio, S.Cristina e Franchillo, si perdono in un territorio ora collinare ora montuoso.

Vi si trovano molti resti antichi di carattere storico e civile come castelli e chiese, tra cui S.Cristina, nella località omonima, costruita sui resti dell'antico castello che portava lo stesso nome.

Valtopina si raggiunge dalla strada Flaminia e offre ai turisti le sue antiche testimonianze storiche come i castelli di Poggio, di Gallano, di Pasano e di Serra; per il fascino dell’ambiente naturale in cui è inserita e per il profumo del tartufo sempre presente.

Storia

La storia di questo territorio è segnata dalla sua posizione di transito lungo la valle del fiume Topino vicino alla via Flaminia.

Fin dall'anno mille la giurisdizione sulla valle del Topino venne esercitata dal Castello del Poggio, il cui territorio venne ridimensionato fin dal Basso Medioevo.

L'attuale centro di Valtopina era chiamato anticamente la Cerqua (la quercia). In questo luogo, dal 1867, venne trasferita la sede municipale, prima presso il Castello del Poggio.

Dal 1936 al 1947 Valtopina fece parte del Comuna di Foligno per tornare poi autonoma nel 1948.

Il paesaggio di questo territorio è conseguenza della sua struttura geologica e della storia del suo popolamento. Stretta tra i massicci del Subasio e di Monte Pennino, Valtopina deve la sua notorietà al tartufo per il quale nel mese di Novembre organizza la Mostra Mercato.

La cittadina è tutta posta sui terreni erosi della Marnoso Arenacea; per questo il territorio è segnato da valli strette ed incise.

Mostra Mercato del Tartufo
 

Si tiene gli ultimi due fine settimana di Novembre. Questa Mostra, a carattere nazionale, è nata con lo scopo di valorizzare il tartufo, prodotto principe dell'economia locale.

Il tartufo si è detto essere il prodotto principe dell'economia locale, nelle sue varietà: quello bianco, quello nero pregiato (molto diffuso nei dintorni di Valtopina), quello nero del Subasio, lo scorzone, l’uncinato e il bianchetto.

La gastronomia locale è pervasa dall'aroma del suddetto tubero. Lungo il corso dei piccoli affluenti del Topino si cavano eccellenti tartufi bianchi, mentre sulle coste dei monti si trovano tartufi neri pregiati e in estate tartufi estivi.

Nei numerosi stand della mostra si possono acquistare, oltre ai tartufi, prodotti della montagna: miele, sott'oli, conserve, preparati allo stesso modo di quelli della tradizione familiare della Valtopina.

Assisi

Già tappa della Strada dei vini del "Cantico" Assisi è ben nota, per aver dato i natali a uno dei santi patroni d’Italia: San Francesco, per il suo valore religioso esportato in tutto il mondo, attraverso l’informazione e il turismo.

Spello

Con Assisi rappresenta maggiormente la terra natia di San Francesco e anche detto centro fa parte della Stessa strada dei vini del "Cantico". Viste da lontano, Assisi e Spello sembrano "manti abitati" che coprono dolcemente i promontori su cui sorgono.

Del paese di Spello è originario un noto pittore naïf chiamato: Norberto, che guarda caso ha scelto, come soggetto unico dei suoi molteplici quadri il frate francescano.

A maggio, nel giorno del Corpus Domini, Spello si colora dei fiori primaverili ed è indetta una gara per la composizione floreale più bella.

Foligno

Il territorio è vasto e si passa dalla pianura alla montagna senza grande sviluppo della fascia collinare. La prima è solcata dai fiumi Topino, Menotre, Clitunno e Teverone.

Un tempo era occupata da laghetti, che vi rimasero fino all'età romana, cui seguirono zone impaludate, eliminate con una lunga opera di bonifica tra Rinascimento ed età moderna.

La montagna, vasta, popolata da numerose piccole frazioni, si estende dalle pendici di Monte Pennino fino a Monte Cavallo e alla valle del Vigi.

I rilievi montuosi, pieghe anticlinali di calcare mesozoico, orientate in senso meridiano e separate tra loro da strette valli, presentano generalmente sommità coperte da prato, cui segue scendendo una copertura boschiva a faggio.

A quote inferiori sui versanti più assolati si trovano lecci cui segue, a seconda dell’esposizione e dell’altitudine, il bosco misto di roverella e carpino nero.

La scarsa pendice collinare generalmente è ricoperta di olivi che hanno sostituito in antico il bosco a caducifoglie.

Bastia

Se Assisi è e rimane il centro religioso e (quindi) turistico di quell’area, Bastia ai suoi piedi rappresenta il polo industriale e commerciale. Bastia Umbra, posta nella pianura dominata dal Monte Subasio, è oggi un importante centro economico per la zona di Assisi.

La vocazione di Bastia, infatti, non può essere quella turistica perché un confronto con i centri più vicini la vedrebbe irrimediabilmente sconfitta; tuttavia, benché l' aspetto prevalente dell' abitato sia di stampo moderno, nel nucleo del paese possiamo trovare fortificazioni ed edifici molto antichi.

In Piazza Mazzini, ad esempio, sorge la chiesa trecentesca di S.Croce, caratterizzata dalla facciata di calcare bianco e rosa tipico del Subasio.

Lo stesso materiale viene usato anche in molte altre costruzioni della zona come per la chiesa di S.Chiara ad Assisi.

Poco distante, sopra una bassa collina, è possibile visitare la Rocca S.Angelo, che cinta da mura e torri di epoca medioevale, ospita uno dei più antichi conventi dell' ordine francescano.

Nocera Umbra

Nocera ricorda subito la natura tipica umbra; il paesaggio è interamente montuoso, con le forme forti dei monti Pennino, Finiglia, Merlana e Penna e i rilievi collinari del Monte dei Cani.

Le sommità stondate dei monti sono coperte di prati che in primavera mostrano fioriture smaglianti tra l'altro di orchidee, crochi, peonie. Le pendici sono generalmente coperte di un manto boschivo, con prevalenza di faggi nelle vette per lasciare il posto al querceto misto man mano che si scende.

Interessante e rara è la presenza sul monte Pennino di una popolazione di agrifoglio e di tasso. Il rapporto antico con l'agricoltura ha ricavato sulla media e bassa pendice spazi coltivati che ancora risentono delle antiche suddivisioni in poderi.

Il sottosuolo dei rilievi montuosi posti ad oriente è generalmente calcareo, mentre i rilievi ad occidente del Topino sono più spesso formati da marne ed arenarie.

I fondovalle sono solcati dal fiume Topino e dal torrente Caldognola, sempre ricchi di acque, anche se impoveriti dai forti prelievi idrici per l'approvvigionamento della città di Perugia. Proprio l'acqua infatti è ciò che contraddistingue maggiormente questo territorio, che è ricco di copiose sorgenti, come quelle di Bagnara, quelle subalvee di S.Giovenale, quelle del vallone Mosciano, quelle di Bagni o quelle delle Spugne.

Torgiano e il Museo del vino 

Anche questo centro importante, dove si produce vino rosso DOC che dal territorio prende il nome (Torgiano DOC "Rosso" appunto), è una tappa stabilita ma comunque obbligata lungo la Strada dei vini del "Cantico". Qui si trova il Museo del vino, centro di informazione sulla realtà vitivinicola locale, supportato da reperti storici, strumenti di ogni epoca e materiali visivi multimediali, il museo fu voluto ed è tutt’oggi promosso dalla Fondazione Lungarotti. 

Di notevole importanza, oltre al Monte Subasio con il parco omonimo e il Parco Letterario del Cantico delle Creature, di chiaro riferimento Francescano e unico nel suo genere, è degno di nota pure il Parco di Colfiorito che tanto ha fatto parlare di sé nel tempo dalle Guerre Mondiali fino alla recente scossa tellurica che ha visto molti centri abitati riversarsi con mezzi di fortuna nell’altopiano che divide L’Umbria dalle Marche.

Prodotto tipico del Parco di Colfiorito è la patata rossa, ideale per arrosti e ripieni per pasta all’uovo. Da Torgiano fino alle pendici dei due monti (Subasio e Colfiorito) si trovano colture principalmente di viti e olivi . Questi ultimi in particolare trovano qui il loro habitat ideale rispetto al resto dell’Umbria. 

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