Territorio

Goro e la vongola verace IGP

Il toponimo di Goro deriva da "Gaurus", un vecchio ramo del Po di derivazione del Volano.

L'abitato si formò nella prima metà del XVIII secolo sull'argine destro del Po, tra il fiume e il mare, in un territorio paludoso dove si ergevano dossi. Qui furono costruite le prime abitazioni, i casoni di canna, una tipologia abitativa praticamente invariata dagli albori del popolamento umano nel delta padano, poi sostituiti da case in muratura.

Allora erano molto sviluppate le attività di scambio con le navi mercantili e parte degli introiti derivavano dai dazi e dal diritto d’ancoraggio. Dall’inizio del ’600 il porto si spostò progressivamente verso sud-est per il rapido avanzamento della costa che arrivò, un secolo dopo, all’altezza dell’attuale abitato di Goro, iniziando la formazione dell’attuale nota "Sacca di Goro".

La storia di Goro è caratterizzata dalla continua lotta dell'uomo contro le acque del mare e del fiume. Ne sono testimonianza gli antichi manufatti di regimazione idraulica, come Torre Palù, Torre Abate, Balanzetta e la chiavica dell'Agrifoglio, e i fari, che dimostrano l'incessante modificarsi del territorio.

Nel 1962 Goro, fino ad allora frazione di Mesola, divenne comune autonomo.

Oggi Goro è un porto moderno che conserva tratti del borgo peschereccio di un tempo. La pesca e mitilicoltura sono al primo posto nell'economia locale e la locale flottiglia supera le 2.500 imbarcazioni.

Monumenti e luoghi d'interesse

  • Lanterna Vecchia, è l'antico faro che un tempo illuminava la via dei marinai. La lanterna fu costruita nel 1864, in prossimità della foce, ma i progressivi depositi fluviali lo allontanarono sempre più dal mare (dista 4 km), rendendolo inutile. Oggi la lanterna è stata recuperata ed è utilizzata come osservatorio naturalistico sulla sacca di Goro; è raggiungibile a piedi e in bicicletta attraverso un percorso naturalistico o via mare con partenza dal Porto di Gorino.
  • Faro di Goro (1951), realizzato sull'Isola dell'Amore, per sostituire l'ottocentesca Lanterna Vecchia. Di base cilindrica, è alto circa 22 metri ed è sormontato da una lanterna che ha un fascio luminoso di 10 miglia.
  • Casa del Popolo (XIX secolo).
  • Porto di Goro, che costituisce la parte più interna dell'omonima Sacca.

La Vongola di Goro IGP

"L’oro di Goro” cresce nelle sabbie della "sacca”, la fetta di mare antistante il paese, racchiusa dalle barriere naturali costruite nei secoli dal Po.

L’incontro dell’acqua dolce con quella salata e i fondali bassi, ne rappresentano l’habitat ideale.

La zona della sacca di Goro ha una naturale confluenza di acqua dolce proveniente dal Po e di acqua salata che entra dal mare e questo ambiente favorisce lo sviluppo della vongola.

Da sempre le vongole vengono pescate in questa zona, ma solo nei primi anni ‘70 vengono iniziate le coltivazioni intensive del prodotto, con la creazioni di consorzi di pescatori, che oltre a occuparsi della pesca iniziano a studiare la riproduzione e gli eventi naturali legati allo sviluppo del mollusco.

Questa organizzazione è diventata un modello di riferimento, un gruppo a cui vengono concesse aree della Sacca, da sfruttare ma anche da regolamentare per salvaguardarne lo sviluppo ittico.

L’attuale Vongola Verace di Goro è stata introdotta da una varietà originaria dell’Oceano Indiano, caratterizzata da grande adattabilità, resistenza e crescita. Le vongole originariamente pescate nella Sacca invece sono andate via via sostituite.

Qualità

Le Vongole Veraci di Goro hanno una conchiglia di colore grigio azzurro, a volte anche con striature gialle e nere in quelle di dimensioni maggiori. L’interno del mollusco è di forma bivalve con carni tenere dal sapore di mare e tendente al dolciastro.

Produzione

Dopo la semina manuale le aree della Sacca di Goro vengono chiuse per periodi variabili dai 6 ai 12 mesi. Successivamente la raccolta si effettua con dei bastoni di lunghezze diverse, simili a rastrelli, le Rasche, a bordo di piccole imbarcazioni chiamate Vongolare.

Dopo la raccolta le vongole sono setacciate e depurate in stabilimenti chiamati Stabulari, nei quali vengono fatti anche i controlli sanitari necessari. In ultimo vengono confezionate vive in sacchetti a rete di dimensioni diverse e messi in commercio, con una durata che arriva al massimo a 4 giorni.

La filiera della vongola è ben collaudata. In un angolo della sacca c’è la nursery, di proprietà della Regione: lì nascono i cuccioli che vengono affidati ai singoli allevatori che li "seminano” nei loro appezzamenti.

Ciascuno ha infatti in concessione 8mila metri quadrati di laguna. L’allevatore deve curarne la crescita (fino ai 18 mesi) e fare in modo che nel suo territorio ci siano vongole in stadi di sviluppo diverso, così da garantire il prodotto tutto l’anno.

Ogni mattina nel porto di Goro arrivano le piccole imbarcazioni con il "raccolto” che finisce negli "stabulari”: in questi capannoni, provvisti di grandi vasche, le vongole vengono lasciate a spurgare per 24 ore.

Confezionate in sacchetti di rete, partono poi per i mercati d’Italia e d’Europa.

Il mercato ittico: l'asta del pescato "ad orecchio":

Al mercato ittico di Goro, in provincia di Ferrara, dal lunedì al venerdì alle quattro del pomeriggio c’è l’asta del pesce, con il rito dell’offerta a orecchio.

È stato introdotto nel 1980, prima si faceva tutto a voce alta: l’astatore stabiliva un prezzo massimo e scendeva fino a quando uno degli acquirenti se lo aggiudicava con un’alzata di mano. Il prezzo era fissato in scudi, memoria di quando il ferrarese era ancora feudo pontificio: uno scudo equivaleva a circa 500 lire.

Per ogni partita di pesce i commercianti interessati annunciano sommessamente il prezzo d'acquisto all'astatore il quale, al termine delle contrattazioni, cede la merce al miglior offerente.

L'economia di Goro è principalmente basata sulla pesca ed in particolar modo su quella delle vongole. Goro infatti è fra i primi paesi in Europa per l'esportazione della vongola e a tal proposito è stata creata la "sagra della vongola" che ha luogo ogni anno nel terzo fine settimana di luglio.

Molto sviluppato a Goro è il turismo che, soprattutto nel periodo primaverile, attrae molte persone desiderose di visitare il delta del Po e di osservare da vicino le numerose specie di animali che lo popolano. Nel periodo maggio – giugno è possibile gustare i numerosi piatti del luogo alla "sagra del pesce" che si tiene nella vicina frazione di Gorino.

Ulteriore festività è la "fiera di S.Antonio", Santo Patrono dei pescatori, che si tiene a Goro la domenica successiva al 13 giugno.

 

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