Vini

La Strada del vino Verdicchio di Matelica

La Strada del vino in questione si dirama nell’area dove si produce l'esclusivo Verdicchio di Matelica, nel cuore delle Marche, partendo dalle Grotte di Frasassi, autentica meraviglia del creato con le sue sale simili a cattedrali del sottosuolo adorne di stalattiti e stalagmiti che si estendono per ben trentacinque chilometri.

Le grotte tra le più famose del mondo sono inserite nel Comune di Genga, piccolo castello medioevale immerso all'interno del vasto Parco Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi, che vale la pena di essere visitato.

Si prosegue poi per Fabriano, città in cui già a partire dal XIII secolo iniziò la lavorazione della carta, di cui, viaggiando nel tempo, si possono ripercorrere le origini presso il Museo della Carta e della Filigrana.

Tutto il centro storico di questa industriosa città è uno spaccato medievale: la Piazza del Comune, il Palazzo del Podestà, la Fontana Rotonda e il Palazzo Vescovile.

In particolare se ci soffermiamo nella caratteristica Piazza del Comune, sarà facile immaginarci l'affaccendato via vai del tempo medievale, in cui il popolo si incontrava per chiacchiere e per affari, in quella scenografica serie di arcate che racchiudono per due lati la piazza.

Continuando il percorso verso sud, attraverso le numerose e rinomate aziende della zona, si arriva a Cerreto d'Esi, anch'essa dominata da una magica atmosfera medievale con la sua Torre di Belisario ed il "labirinto architettonico" del Centro Storico.

Dopo pochi chilometri si giunge infine a Matelica circondata dai numerosi vigneti del noto Verdicchio.
Qui si respira un'aria di antica nobiltà: è una città ricca di cultura, come testimoniano Piazza Mattei, il Museo Piersanti, il Museo Civico ed Archeologico ed il Teatro Comunale del Piermarini (stesso architetto della Scala di Milano). Matelica è proprio il cuore della produzione vinicola e sede del Consorzio.

Grande suggestione nel visitatore provoca poi Castelraimondo, con la sua infiorata che, il giorno del Corpus Domini, si staglia per l'antico centro dominato dalla possente torre merlata del Cassero.

Prima di giungere alla nobile Camerino , meritano deviazioni enoturistiche Esanatoglia, Gagliole e Pioraco, ove gustare le tipicità locali preparate secondo ancestrali riti, insieme all'unità, ancora intatta, dell'unicum culturale, ambientale e paesaggistico di questi centri.

Il percorso si conclude dunque a Camerino, sede di una tra la più antiche università d'Italia. Caratteristica è la sua impostazione urbana, che risente della sua nascita e sviluppo come Comune (XII e XIII sec: una lunga duplice strada nel centro, una grande cerchia di mura tutt'intorno.

Si presenta agli occhi del viaggiatore moderno proprio come doveva apparire al pellegrino dell'Età Comunale e al soldato dell'Età Rinascimentale: una vedetta, un controllore per tutto il territorio circostante.

I suoi gioielli sono tutti racchiusi in quel percorso centrale: Duomo, Vescovado, Università. Ma non dobbiamo dimenticare i suoi panorami, che riempiono occhi e cuore di grande bellezza. E' infine la porta d'accesso alla Val di Chienti , altro territorio incantato ricco di meraviglie e luoghi da scoprire.


Caratteristiche organolettiche
- Aspetto: Brillante, dal colore paglierino tenue con riflessi verdognoli. Tende al dorato con la maturazione, volge all'ambrato nel "Passito".
- Profumo: delicato con fragranza fresca e resistente di frutta, non completamente matura, e floreale di fiori gialli, acacia e ginestra. Nel "Passito" diventa etereo ed intenso.
- Gusto: morbido, strutturato corposo sapido e con retrogusto mandorlato. Armonico e vellutato nel "Passito".
- Gradazione Alcolica Complessiva minima: 11,5°, "Riserva": 12,5° "Passito": 15° min.

DEL VINO… un bianco che sembra un rosso

Il Verdicchio di Matelica è stato riconosciuto vino DOC il 21 luglio 1967, con un anno di anticipo sul cugino Verdicchio dei Castelli di Jesi.

Il territorio di produzione comprende il cuore dell'Alta Valle Esina. La disposizione nord-sud di questa valle, diversamente dalle altre valli marchigiane aperte al mare in una esposizione est-ovest genera un clima molto freddo d'inverno e molto caldo d'estate. La vite risponde a queste forti escursioni termiche riducendo fisiologicamente la produzione a vantaggio della fase maturativa. 

Il risultato finale è un'uva molto ricca di estratti, di aromi primari, di zuccheri e polifenoli; nel vino si traduce in maggiore corpo, un vino bianco a lunga maturazione che addirittura in alcune produzioni si avvantaggia dell'invecchiamento, argomento generalmente vietato ai bianchi, un bianco che sembra un rosso.

Nel panorama vitivinicolo nazionale il Verdicchio è uno dei pochi vini bianchi che si può fregiare di una storia del vino del tutto autoctona, è un prodotto realmente italiano, di grande spessore, riconosciuto in tutte le guide come grande vino bianco conservatore del vero sapore dei prodotti vitivinicoli mediterranei. 

Il Verdicchio di Matelica è un grande rappresentante del territorio di appartenenza: racchiude in se il valore ambientale, creativo, storico e sociale della sua terra, è il depliant vivente, è l'espressione più nobile e nobilitante della ricchezza del suo terroir. Dalla vendemmia 1995 il Verdicchio di Matelica DOC si può fregiare, inoltre, di due menzioni relative a due importanti varianti produttive: "Riserva" e "Passito".

ABBINAMENTI CON I CIBI

Si tratta di un vino dai molteplici accostamenti anche se raggiunge i livelli più elevati con i piatti di pesce. Ottimo con antipasti crudi, con pesci dalle carni saporite e salsate, primi piatti di pesce; lasagne e risotti di mare. Il profumo persistente e fragrante, l'armonia delle componenti, gli consentono numerosissimi altri abbinamenti: con prosciutto di Carpegna, ciauscolo, salame di Fabriano, coppa di testa saporita e fragrante di spezie, carni bianche, minestre e formaggi.

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