Territorio

La Val di Merse

Se le Crete senesi (Asciano, Buonconvento, Rapolano Terme, Monteroni d’Arbia e San Giovanni d’Asso) si sono fatte conoscere per la curiosa conformazione del terreno, per la predisposizione di questo alla produzione di granaglie ma anche e soprattutto di vino e olio e dal punto di vista religioso per l’ascetica Abbazia di Monteoliveto Maggiore nei pressi di Buonconvento, la Val di Merse non è certo da meno.

Prima fra tutte ha dato uno dei simboli della propria terra a uno fra i marchi più prestigiosi della produzione di biscotti e merende .

Questo simbolo, un tempo servito per la produzione di farina in tutta l’area circostante, si trova a Chiusdino, a sua volta vicino a una delle Abbazie che suscita più curiosità di ogni altra e richiama di continuo migliaia di turisti: San Galgano. 

E’ questa una chiesa che per un crollo del tetto oggi si mostra con tutte le sue ricchezze architettoniche, il rosone ancora visibile e le navate ben distinte all’interno, il tutto appunto, come si può dedurre, all’aperto.

Nella chiesa del vicino Eremo di Montesiepi ogni bimbo può ingenuamente riconoscere una tra le fiabe più note tra quelle rappresentate sul grande schermo dalla casa di produzione americana Walt Disney Productions: "La Spada nella Roccia", anche se la storia a cui si fa riferimento nel film non è esattamente quella del cavaliere templare Galgano.

Una terra quindi che stupisce e ogni volta incuriosisce. Mettiamo a fuoco a tal proposito un’area conosciuta come la Montagnola Senese e quello che può essere considerato come il suo centro più importante, il suo capoluogo:

Sovicille

Questo è un paese che sorge in zona collinare tra il piano di Rosia e dello Spino. Da qui cominciano i folti boschi che delimitano la Montagnola Senese. 

È un borgo la cui esistenza risale al 1004, come dominio del Vescovo di Siena. 

Anche quando si dotò di organizzazione autonoma, il borgo dipendeva sempre dal Comune di Siena. 

La guerra del 1554 danneggiò fortemente anche l’ampliamento intervenuto tra il ‘300 e ‘400.

Il centro ha pianta ellittica che tutt’oggi conserva, con gli edifici tra cui la chiesa e il comune che si affacciano sulla piazza centrale; l’elegante e imponente villa Lechner chiude a sud la piazza; questa è di origine settecentesca, caratterizzata dalle scenografiche scalinate a più livelli che conducono al giardino sul retro.

Nella Sala del Consiglio del Palazzo del Comune vi è un affresco staccato raffigurante la Madonna col Bambino tra i Santi Lorenzo e Lucia, opera di un artista senese dei primi del ‘600 ancora influenzato dalla cromia di Ventura Salimbeni. 

La Chiesa di San Lorenzo è pure affacciata sulla piazza centrale ed è sorta a metà del 1300. 

Oggi si presenta come modesto edificio ad un’unica navata e con impianto neogotico dovuto a rifacimenti risalenti all’800.

In una porta d’accesso laterale, un bassorilievo romanico, reimpiegato nella costruzione, funge da architrave e raffigura cacciatori con archi che combattono contro un animale mostruoso. Sulla parete sinistra è la pala d’altare di Alessandro Casolani raffigurante la Madonna col Bambino e i santi Giovanni Evangelista, Michele Arcangelo, Caterina d’Alessandria, Agata, Lorenzo e Pietro; le opere di aggraziamento dei pittori controriformati del ‘500 che sono intervenuti nel dipinto peggiorano e alterano lo stesso specialmente lungo la centina e sul volto di San Lorenzo.

La tela fu posta in un primo tempo sull’Altare Maggiore, in sostituzione di un’immagine anteriore più antica che vi era rimasta fino al 1575. 

Nei lavori di restauro della Chiesa (1825) saltarono fuori degli affreschi sulla parete destra. Ne è risultata una grande composizione suddivisa in tre scene da pilastri con candelabri a motivi vegetali su fondo blu; al centro sono la Madonna col Bambino tra i Santi Cristoforo e Agata; ai lati, entro finte nicchie, si affacciano Sant’Onofrio e San Martino che dona la veste al povero; gli affreschi, restaurati di recente (1987), sono stati oggetto di approfondimento critico in occasione della mostra "Domenico Beccafumi" (Siena 1990) con l’attribuzione a Giorgio di Giovanni, attivo tra il 1538 e il 1559 nella cerchia degli stretti seguaci del Beccafumi.

A Ponte allo Spino, poco lontano, a est di Sovicille, si trova la Pieve di San Giovanni Battista, stagliata nella pianura che separa questa parte della Montagnola Senese da Siena. La pieve si può considerare una specie di "manifesto" dell’architettura romanica di quest’area, anche se non si sa bene quali ne siano le origini primordiali.

Chiusdino

Chiusdino La storia di questo paese, di probabili origini longobarde, inizia con la fondazione dell’Abbazia di Serena nel 1004, su di un colle affacciato sulla Val di Merse, dentro un castello.

Nel Borgo gli edifici religiosi sono raggruppati in un area ristretta: sulla parte più alta vi è la chiesa più antica, la Prepositura di San Michele Arcangelo.

Nel 1964 l’uomo è intervenuto stravolgendo la struttura originaria dell’edificio. Sono stati distrutti gli altari seicenteschi e sostituiti da un allestimento di fattura ignota, con pavimento in travertino e mura a bozzoli di calce.

Al termine della parete sinistra è il Reliquiario con la testa di San Galgano, restituita alla popolazione di Chiusdino nel 1977 dopo essere stata a lungo esposta nel reliquiario gotico in argento e pietre preziose del Museo dell’Opera del Duomo a Siena.

Dalla Storia dell’Arte alla Storia del Gusto

In questi luoghi si risente, dal punto di vista gastronomico e enologico, rispettivamente della tradizione storica riferita alla norcineria e delle vicine aree del Chianti Classico e Chianti Colli Senesi.

Vuoi lasciare un commento?

Compila i campi per lasciare un commento. Il commento verrà pubblicato dopo l’approvazione del moderatore.