Il Vino Morellino di Scansano
E' credibile che un abitato esistesse nel luogo ove sorge attualmente Scansano, già nei secoli precedenti al mille. L'ipotesi è avvalorata dalla circostanza che il nome di "Scansano" sembra derivare da S. ANSANO della famiglia Anicia, martire cristiano del I^ secolo d.c.. Il documento più antico nel quale è citato Scansano, risale al 1188 in una Bolla di Clemente III e nel 1274, lo si ritrova menzionato nell'atto di divisione fra i due rami dei Conti Aldobrandeschi di Sovana e di Santa Fiora, al secondo dei quali fu assegnato Scansano e il suo distretto.
Trovandosi situato su una dorsale collinare, naturale separazione fra le terre poste su due versanti, Scansano subì sorti diverse nel corso delle estenuanti lotte fra gli Aldobrandeschi e la Repubblica di Siena.
Più volte i senesi portarono le armi in Scansano e nel 1330 fu assaltata, saccheggiata e invasa, quindi appena i Conti (Aldobrandeschi che ivi erano posti a difesa, ebbero tempo con molti de loro a salvarsi fuggendo a S. Fiora ". Nel 1439, a seguito del matrimonio di Cecilia Aldobrandeschi con Bosio di Muzio Attendolo Sforza di Cotignola, Scansano passa sotto il dominio degli Sforza che, con altri territori, lo dominano per circa due secoli. Nel 1615 Mario Sforza aliena Scansano e Pomonte a Cosimo II dei Medici, che fra il 1617 ed il 1619 pone l'Arme dei Medici sulla porta di Scansano (porta di accesso al centro storico).
Nel 1738 Scansano passa sotto il Granducato dei Lorena, divenendo nel 1776 sede di Podesteria e, Comunità, nel 1783 comprendente, oltre al capoluogo, Cotone, Montorgiali, Montiano, Poggioferro, Pancole, Collecchio, Polveraia, Montepò, Pomonte. Nel 1787, in seguito alla riforma leopoldina, Scansano assume l'attuale dimensione. A datare dal 1333 Scansano è stata sede della "Estatatura", ovvero trasferimento degli uffici giudiziari ed amministrativi da Grosseto, pianura paludosa e malarica, a Scansano. Con l'Estatatura, abolita ufficialmente nel 1897, Scansano diventa uno dei più importanti borghi della maremma e, ai notevoli edifici privati esistenti, si aggiungono: l'Ospedale nel 1862, il Teatro Castagnoli nel 1892, l'attivazione dell'Edificio Scolastico Elementare di Scansano nel 1896.
Il xx secolo, oltre che all'incremento del patrimonio culturale, ha visto la progressiva riorganizzazione dell'attività agricola ed il conseguente affermarsi di nuove tecniche, specie nel campo dell'olivicoltura, zootecnia e viticoltura. Quest'ultima pratica agricola ha portato al riconoscimento del " Morellino di Scansano D.O.C. ", l'espansione della "Cantina Cooperativa del Morellino di Scansano" la cui realizzazione era già peraltro auspicata fin dal 1884
Il Morellino, vino rosso, nasce a Scansano negli anni '70. L'origine del nome sembra legata a una vecchia usanza, secondo cui si chiamava Morello o Morellino il cavallo migliore del branco, dal colore nero che veniva allevato. Il vino si presenta caldo e corposo, di colore rosso rubino che muta in rosso granata con l'invecchiamento, profumo vinoso di ciliegia matura misto a flora mediterranea, dopo l’invecchiamento risulta etereo, intenso, gradevole, fine, sapore asciutto, austero, caldo, leggermente tannico e una gradazione di circa 11,5-12% vol.
Dopo 2 anni di invecchiamento a partire dal 1° Gennaio dell’anno successivo alla vendemmia di cui almeno uno in botti di legno e una gradazione min. del 12% vol. il vino prende il titolo di "Riserva”. Si accompagna ottimamente con i piatti tipici della Maremma: acquacotta, cinghiale e pecorino, ma anche con piatti di pesce saporiti quali cacciucco e linguine allo scoglio.
Si produce nella fascia collinare della provincia di Grosseto tra i fiumi Ombrone e Albegna che include l’intero territorio comunale di Scansano e parte di quelli di Manciano, Magliano in Toscana, Grosseto, Campagnatico, Semproniano e Roccalbegna. Il 6 gennaio del 1978 al Morellino è stata riconosciuta la Denominazione di Origine Controllata e oggi è uno dei vini che attira maggiormente l'attenzione della critica e dei consumatori. A settembre si tiene a Scansano "La festa dell'uva", ottima occasione per degustare questo vino.
La composizione
Il Sangiovese che per tradizione prende qui il nome di Morellino è il vitigno base e talvolta l’unico nella composizione del noto vino (85-100%). Ad esso si possono aggiungere uve provenienti da vitigni a frutto nero raccomandati per la provincia di Grosseto (max. 15%).
(fonte: comune di Scansano )
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