Territorio

Anghiari

"Ed in tanta rotta e in si lunga zuffa che durò dalle venti alle ventiquattro ore, non vi morì che un uomo, il quale non di ferite ne d’altro virtuoso colpo, ma caduto da cavallo e calpesto spirò" 

(cfr. N.Machiavelli, "Il Principe")


Per molto tempo in passato si è sempre andati alla ricerca di luoghi mitici, ormai sicuri dal punto di vista dell’attrattiva turistica invece di esplorare altri territori con l’incognita del divertimento o della noia.

Firenze stessa è e rimane il centro da visitare per eccellenza (e sempre lo sarà) perché attorno al Duomo, le chiese simbolo del Rinascimento e la pittoresca veduta del Ponte Vecchio e (da questo) dei lungarni non si è mai pensato a promuovere altro, tanta era la forza di attrazione del "Giglio".

A nessun turista, di qualsiasi estrazione sociale, età o nazionalità è però mai venuto in mente (molto di rado in ogni caso) che quell’affresco all’interno di Palazzo Vecchio nella Sala dei Cinquecento, ad opera del genio Leonardo da Vinci, (poi sostituito da altra opera dell’aretino Giorgio Vasari) ritraeva proprio la battaglia avvenuta il 29 giugno dell’anno 1440 dai Fiorentini guidati da Michelotto Attendolo e Giampaolo Orsini sui milanesi condotti da Niccolò Piccinino ad Anghiari , centro della Valtiberina Toscana.

La scena della battaglia, poi rovinata per un errato processo di essiccamento nel restauro postumo dell’affresco, ebbe ad essere contesa fra il Genio suddetto e un altro grande artista simbolo dell’Arte Italiana: Michelangelo Buonarroti che proprio nella vicina Caprese (poi intitolata al suo nome di battesimo) si pensa essere nato e vissuto ed abbia iniziato la sua carriera di scultore.

Il territorio

Attorniato da pievi e castelli, Anghiari è immerso nel meraviglioso scenario della Valtiberina, anfiteatro naturale denso di spiritualità francescana. L’eccezionale qualità del patrimonio paesaggistico e storico-culturale è il grande capitale di questo paese. 

Il visitatore, alla ricerca del contatto con la natura incontaminata, si troverà nell’imbarazzo a scegliere tra la ricchezza dei paesaggi e scenari dalla bellezza incomparabile.

Tutta l’Alta Valtiberina immersa nell’Appennino è ricca di boschi secolari punteggiati da monasteri e siti archeologici, spesso situati all’interno delle numerose riserve naturali che tutelano ecosistemi di grandissimo valore, visitabili a piedi, a cavallo o in mountain-bike attraverso una fitta rete di sentieri opportunamente segnalati. 

Da valutare a tal proposito una visita alla Riserva Naturale dei Monti Rognosi, quella della Golena del Tevere, le faggete e i pascoli dell’Alpe di Catenaia, che si affacciano direttamente sul Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi . Bastione inviolabile grazie alle potenti mura duecentesche, Anghiari ebbe una grande importanza nel Medioevo per la sua posizione strategica.

Fiera della sua toscanità, fu definitivamente consacrata alleata e testimone della civiltà fiorentina dopo la battaglia del 29 giugno 1440 che vide contrapposti gli eserciti Milanesi e Fiorentini nella piana che si apre sotto le mura del paese.

La Battaglia d’Anghiari fu vinta da Firenze e celebrata da Leonardo in Palazzo Vecchio con il "capolavoro scomparso " oggetto ancora oggi di studi e ricerche.

Anghiari e il suo circondario hanno conosciuto l’opera e la vita dei più grandi geni del Rinascimento che dall’"Intra Tevero et Arno" hanno diffuso in tutta Europa le fondamenta dell’età moderna.

I secoli successivi hanno lasciato segni importanti nelle chiese e nei palazzi, sviluppando un incantevole disegno urbanistico raccolto lungo la ripida "ruga" che attraversa il paese rendendolo unico ed inconfondibile.

Le sue piazzette e i vicoli stretti ospitano botteghe antiquarie e laboratori di restauro del mobile; i palazzi, le chiese ed i musei conservano capolavori di pittura e di scultura.

Di intatta suggestione medievale sono la Chiesa della Badia, il primo luogo di culto di Anghiari, che conserva la Madonna di Loreto, scultura lignea policroma del XIV secolo attribuita a Tino di Camaino e la Chiesa di S.Agostino , della fine del XII secolo che ha bene assorbito l’innesto di un portale rinascimentale nella facciata di arenaria in stile romanico.
Nella Chiesa di S. Maria delle Grazie si conservano invece: una Deposizione di Domenico di Bartolomeo Ubaldini detto Il Puligo e l’Ultima Cena del pittore fiorentino Giovanni Antonio Sogliani.
Elementi emergenti del paesaggio urbano sono anche il Cassero che fu luogo di difesa e monastero camaldolese, chiamato per questo Conventone e la torre dell’orologio, detta Il Campano. Non ultimo è da evidenziare il settecentesco Teatro dei Ricomposti che riconsegna il paese alla sua forte vocazione culturale.

Artigianato

Nelle botteghe di Anghiari tornano a rivivere vecchi mobili cadenti che il profano giudica irrecuperabili ed inutili. Se Anghiari è diventato un famoso centro del restauro del mobile, buona parte del merito va senz'altro attribuito all'Istituto Statale d’Arte che rappresenta un punto di riferimento fondamentale per il contesto socio-culturale della cittadina, unitamente alla florida tradizione dell’antiquariato.

Gli artigiani anghiaresi tramandano una vivissima tradizio¬ne nelle arti del ferro e del legno che li ha spinti ad orga¬nizzare la Mostra dell'Artigianato della Valtiberina Toscana che si tiene annualmente nel periodo compreso tra il 25 aprile ed il 1° maggio: il legame profondo che unisce questa rinomata rassegna alle botteghe del centro storico esalta ancor più la scoperta di questo incantevole borgo.

Grazie a queste forti sollecitazioni si è costituito il Centro Tecnologico del Restauro i cui associati, tutti con Diploma di Maestro d’Arte, praticano già da anni con scrupolo e perizia il restauro di manufatti in legno eseguendo con straordinari risultati interventi di ebanisteria, intaglio, tarsia, doratura e laccatura.

Sistema Museale di Anghiari

Museo Statale di Palazzo Taglieschi – Fra le opere ivi contenute spiccano una Madonna lignea di Jacopo della Quercia (XV secolo) , una terracotta policroma attribuita ad Andrea della Robbia e un organo positivo da tavolo del sec XVI perfettamente funzionante.

Museo della Battaglia. Ospitato nello splendido Palazzo del Marzocco, il Centro permette non solo di conoscere un evento che ha segnato la storia del luogo, ma anche di mettersi sulle tracce della vicenda artistica legata all’opera ed alla figura di Leonardo da Vinci.

Museo della Misericordia. La ex-cappella della chiesa del Corpus Domini, raccoglie oggetti vari e documenti che raccontano la storia e l’attività della Confraternita della Misericordia, a testimonianza di una tradizione di volontariato che affonda le proprie radici lontano nel tempo.

Manifestazioni annuali

  • - Marzo – Aprile. Stagione teatrale. Teatro Comunale dei Ricomposti.
  • - 25 aprile-1° maggio. Mostra Mercato dell’Artigianato della Valtiberina Toscana. Botteghe e stand nel Centro Storico.
  • - 3 maggio. Festa Patronale del SS. Crocifisso. Piazza Baldaccio. 29 giugno. Palio della Vittoria. "ANGHIARI 1440. Suggestioni e tradizioni della Toscana di confine". Al tramonto scocca l’ora del Palio della Vittoria.
  • Dalla Cappella della Vittoria, alle ore 20, lo sparo della bombarda darà il via alla epica sfida fra i corridori rappresentanti dei comuni umbri e toscani: si gareggia a piedi quella che un tempo era una delle corse più attese della Toscana, ovvero1400 metri a perdifiato in salita fino a Piazza Baldaccio. In premio ci sarà il Palio che ornerà il Comune vincitore.
  • - Luglio - Agosto. Estate Anghiarese. Musica, spettacoli e teatro fra le antiche mura. Una miscela di concerti, visite guidate e spettacoli disseminati tra quelle scenografie naturali fatte di slarghi e piazze del borgo antico che costituiscono il baricentro degli eventi in programma.
  • - Settimana di Ferragosto. Tovaglia a Quadri. Cena toscana con una storia teatrale in quattro portate. Centro Storico "Il Poggiolino".
  • - Primo fine-settimana di novembre. "I centogusti dell’Appennino". Mostra-Mercato che offre un’occasione di incontro e di approfondimento sul variegato mondo dell’agriturismo e dell’enogastronomia legata al territorio. Centro Storico.
  • - Secondo fine-settimana di novembre. Festa dei Bringoli e di San Martino. Tradizionale sagra con brustichino, salsicce, castagne e vino novello. La vera attrattiva sono i Bringoli, i classici spaghettoni di sola acqua e farina fatti a mano dalle massaie del paese e conditi con sugo di funghi o carne. Le Logge.
  • - 10 dicembre. Processione della Madonna di Loreto. Rappresentazione di "quadri viventi" ispirati a scene del Vecchio e Nuovo Testamento. Centro Storico.
  • - Mercato settimanale. Ogni mercoledì mattina dalle ore 8 alle 13. Piazza Baldaccio.
  • - Maggio. "La Scampanata" – ogni cinque anni (2005, 2010….) per tutto il mese di maggio, i membri della Società (praticamente tutto il paese) si danno appuntamento in piazza alle 6 di mattina, con un preciso scopo: punire i ritardatari che, dopo un sommario processo, vengono issati su un carretto e portati in giro alla berlina per i vicoli del paese. Il rituale della Scampanata prevede, oltre alla gogna, che i dormiglioni vengano bersagliati con qualsiasi tipo di oggetto.
Mangiare il territorio

Anghiari, per la sua natura di cittadina confinante con varie regioni, esprime una variegata gamma di gusti e tradizioni gastronomiche. Per quanto riguarda i prodotti tipici agroalimentari tradizionali si veda quanto è menzionato per la Strada dei sapori della Valtiberina .

L’olio verde intenso e dal gusto e aroma impareggiabili prodotto da frantoi storici del comune, la produzione di pasta oltre a castagne, funghi e tartufi rappresentano l’apice della produzione gastronomica locale.

Le ricette tipiche locali e i prodotti base che maggiormente si ritrovano nei momenti importanti e nei giorni di festa sono: brustichino con olio toscano, salumi di campagna, carni in porchetta o arrostite alla brace, bringoli (simili ai pici senesi ma a sezione quadrata) e cacciagione varia.

Tra i dolci, il pan giallo con uvetta (tipicamente pasquale) e la Mantovana di Anghiari con pinoli.