Il vino Chianti Rufina e Pomino
E' un vino di qualità superiore, che si avvicina molto al Chianti classico ma che eppure, in un certo senso, ne differisce profondamente. È gentile ma vigoroso, è fresco e vellutato.
È un vino insomma che ha i suoi amatori molto affezionati. Da giovane può essere leggermente amabile. Con l'età perde la briosità ma acquista la rotondità.
È un vino adatto per la carne e gli intingoli e vuole sempre una temperatura
abbastanza sostenuta, sui 18-20° C da giovane e sui 20-22° C quando ha raggiunto la sua età, cioè sui 3 anni.
Nel 1967 ha ottenuto la D.O.C.G..
Il territorio di Rufina, oltre a far parte della D.O.C.G. Chianti "Rufina", comprende anche Pomino, una piccola area vitata con una propria denominazione di origine.
I vini di Pomino , noti da tempo immemore ai Fiorentini, sono caratterizzati dalla presenza di vitigni francesi, presenti in quest'area fin dall'800 accanto ai tradizionali vitigni toscani.
Le tipologie sono: Vino Bianco da Trebbiano, Pinot Bianco e Chardonnay; Vino Rosso da Sangiovese, Canaiolo, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot; Vinsanto Bianco e Vinsanto Rosso.
Il ben noto Pomino Bianco è un vino dai sentori fruttati e floreali, gusto fresco, armonico, con una punta finale di amaro; un vino, il Pomino Bianco, da bere con antipasti, verdure cotte in forno e pesce.
Il vino di questa D.O.C.G. vuole sempre una temperatura abbastanza sostenuta, sui 18-20° C da giovane e sui 20-22° C quando ha raggiunto la sua età, cioè sui 3 anni. La città di Rufina deve il suo nome a Santa Rufina.
La varietà di scenari quasi inebriano la vista. I filari di cipressi qua e là indicano la presenza di castelli o ville o fattorie. L'intervento dei Lorena nel XVIII secolo consolida il centro abitativo di Rufina.
I Lorena rafforzarono inoltre l'agricoltura e la vitivinicoltura. Già nel '700 i vini della zona erano famosi e Cosimo III de' Medici, nel bando del 1716, la incluse tra le quattro zone toscane produttrici di vini pregiati tutelati dalla pubblica autorità.
La Villa di Poggioreale è degna di una visita. È un esempio di architettura rinascimentale della scuola di Michelangelo. La villa è circondata da un bellissimo giardino e all'interno dell'edificio ha sede il Museo della Vite e del Vino, centro informazioni della Strada dei Vini Chianti Rufina e Pomino e sede del Consorzio Chianti Rufina e dell'Enoteca allo stesso vino intitolata.
All'interno sono conservate molte etichette, e molti sapori e profumi derivano ed emanano dai piatti tradizionali del luogo. Tutto ciò, unito all'ambiente cinquecentesco, fanno dell'Enoteca un punto di riferimento per escursioni nei dintorni.
Tra i prodotti enogastronomici tradizionali troviamo il Bardiccio e il Cibreo. Il primo richiama il vicino Sambudello Casentinese: si tratta infatti di una sorta di salsiccia lunga non suddivisa dallo spago e costituita da polmone, cuore e ritagli di arista e pancetta con aggiunta di sale, pepe e finocchio (presente anche in un altro salume tradizionale toscano denominato per l'appunto Finocchiona”).
Più volte nel corso dell'anno questo tipo di luganiga è festeggiato in feste e sagre. Oltre al Bardiccio si trova nella zona il Cibreo, piatto a base di rigaglie di pollo.
Uva: Sangiovese, Canaiolo, Trebbiano Toscano, Malvasia del Chianti, Colorino.
Colore: Rosso rubino mediamente intenso.
Profumo: Vinoso, delicatamente fruttato con maggiore evidenza nei tipi più rotondi.
Sapore: Asciutto o leggermente amabile, brioso, invitante. Diventa morbido e rotondo con l'invecchiamento.
Alcolicità: 11,5 - 13 % vol.
Acidità totale: 5-7 ‰
Luoghi di produzione: Rufina, Pelago, Dicomano, Pontassieve, Carmignano in provincia di Firenze.
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