La Strada del Vino Montefalco Sagrantino
Gualdo Cattaneo
Gualdo Cattaneo è un centro medievale arroccato su una collina alle pendici settentrionali dei Monti Martani, ed è un autentico museo medievale en plein air. Il paese prende il nome da Edoardo Cattaneo, che lo fondò nel 975 d.C.
Egli era un conte sassone e al tempo trovò il paese immerso in una fitta foresta.
La Rocca è una fortezza triangolare costruita tra il 494 e il 498 e rappresenta l’elemento storico più importante del paese.
Fu voluto da Papa Alessandro VI e tutt’oggi conserva immutato il suo aspetto originario.
A comunicare che il vino in questi luoghi non è di uso e culto recenti basta una visita nella Sala del Torchio.
Il sistema di castelli e di fortificazioni sorti nel Basso Medioevo rendono Gualdo Cattaneo e il suo territorio un’interessantissima mèta turistica.
Suggestivo e di sicuro fascino si palesa, nei dintorni di Gualdo Cattaneo, l’itinerario fra i castelli.
Trattasi di un percorso di 50 Km che si snoda passando per ben 9 fortificazioni.
Questi castelli risalgono al XIII secolo. Tra questi si distinguono Barattano, Ceralto, Cisterna, Grutti, Pomonte, Pozzo, Saragano, Torri e San Terenziano.
Quello che comunemente e universalmente è conosciuto come Strüdel da queste parti prende il nome di Rocciata, e viene da pensare che lo stesso dolce sia la versione originale di quello ben noto diffuso fra il Nord Italia e le confinanti Austria e Svizzera Tedesca; a confermare l’ipotesi potrebbe essere utile pensare a quel conte Sassone Edoardo Cattaneo che battezzò il paese e forse si portò via un po’ di cultura gastronomica locale.
Ciò che un tempo si trovava nella dispensa si utilizzava per il ripieno, soprattutto ciò che stava per indurirsi o non era più di bell’aspetto.
Questo dolce ha la particolarità di creare un vuoto all’interno della pasta che, con il vapore acqueo che si forma, lessa i prodotti che vi sono contenuti e li caramella.
Altro prodotto tradizionale è rappresentato dai Frascarelli.
Giano dell'Umbria
Non è fortuito che il caso (genitivo o ablativo ...) sia ambiguo come la nota testa di divinità a due facce: il Giano bifronte, che nel culto pagano e agricolo sta a rappresentare il passaggio da un anno all’altro (mese di Gennaio).
Dopo alterne vicende, da pagus romano lungo la Via Flaminia anch’esso ai piedi dei Monti Martani a centro fortificato in età feudale, Giano nell/dell’Umbria rimane sotto il Governo di Spoleto dal 1250 ca. al XIX secolo.
L’olio dei colli Martani in cui è inserita Giano dell/nell’Umbria è notevolmente buono, dai sentori fruttati ed erbacei, "frutto" di un accostamento delle classiche olive moraiolo e leccino alla cultivar locale: il sanfelice, che si sposa bene anche ai dolci; è il caso della Crostata di Mandorle alla Gianese.
Castel Ritaldi
Il nome proviene dall’omonimo castello medievale. Qui, oltre alla D.O.C.G. Montefalco Sagrantino si produce anche la D.O.C. Rosso Montefalco, da uve Sangiovese e Sagrantino.
I vini prodotti in questa zona non sono da meno dei vicini Toscani a base Sangiovese.
Vale il confronto soprattutto con il Rosso Riserva, invecchiato 2 anni e mezzo. I vini si presentano fruttati, corposi, con una discreta nota di tannini nobili e possono essere abbinati a saporiti piatti di carne e primi ricchi tradizionali della cucina locale.
Suscita interesse anche il Bianco (da uve Grechetto e Trebbiano) per antipasti e piatti di pesce. Il paese sorge tra Spoleto e Montefalco, e faceva parte dell’antico territorio della Nordannia assieme ad altri manieri nei dintorni.
Il Palio del Fantasma è una manifestazione che suscita curiosità. Si tratta di una rievocazione storica dell’arrivo di Lucrezia Borgia (che realmente abitò il castello nel ‘500) con un corteo in costume d’epoca; in tale occasione si apre una taverna medievale dove si possono gustare prodotti enogastronomici tradizionali del luogo a base di tartufo e cacciagione allo spiedo.
Anche qui l’olio gode di una fama particolare, per le sue qualità legate alla varietà di olivi e alle olive stesse oltre che al procedimento tradizionale di molitura e conservazione che caratterizza il prodotto finale.
Funghi e tartufi coronano questo quadro gastronomico di rilevante importanza. Soprattutto nel periodo natalizio Castel Ritaldi riempie le vetrine di forni e pasticcerie con un dolce tipico: l’Attorta. Il nome è dovuto alla sua forma attorcigliata.
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