Sapori e tradizioni del Trentino
In generale la montagna, come luogo di villeggiatura offre possibilità di svago, cultura, pratica sportiva di gran lunga maggiore, per contrapposizione, rispetto alla località marittima. Sta poi sicuramente al gusto e alla preferenza del turista o villeggiante la scelta finale.
La montagna d’inverno offre spazi sconfinati a contatto con la natura dove praticare uno sport ormai amato da molti: lo sci, prodotti gastronomici sostanziosi per affrontare le rigide temperature invernali ma comunque gustosi e strettamente legati al territorio (polenta, canederli, spätzle, ragù di selvaggina – cinghiale, capriolo, cervo, daino, lepre) e produzioni vitivinicole tipiche legati a posizione geografica/clima (spumante con uve chardonnay e varietà di pinot, vini bianchi con uve pinot grigio e bianco – vini rossi con vitigni pinot nero o locali come Teroldego, Marzemino nelle dolomiti e il Barolo e la Barbera nelle Alpi Occidentali e grappe a profusione ovunque).
In primavera e d’estate la Montagna offre quegli stessi campi da sci deprivati del freddo manto nevoso e colorati con pennello d’artista delle più varie tonalità del verde dei folti boschi prati, marrone degli alti tronchi di conifere, dello smeraldo dei vari laghetti sparsi qua e là e del grigio/azzurro dei corsi d’acqua fresca sgorganti dalla roccia ad alta quota.
In queste stagioni si può passeggiare tra i monti lungo interessanti itinerari trekking ormai quasi tutti chiaramente "segnati" o, per i più temerari vi sono le strade ferrate in cui, con le debite precauzioni si possono godere scenari inimmaginabili.
Contro il caldo dei mesi più torridi, una passeggiata in montagna è sicuramente corroborante e rinfrescante. L’Altopiano della Paganella in particolare è conosciuto ai più per il suo ambiente naturale ancora intatto e a tratti selvaggio e per il calore della sua pluriennale tradizione turistica.
In mezzo ai monti ma facilmente raggiungibile dall’autostrada del Brennero. Un incomparabile scenario naturale dove enogastronomia, sport, cultura ed intrattenimento accompagnano il turista alla scoperta dell’ ospitalità trentina.
Un turismo di qualità, dove la tranquillità ed il rispetto per l’ambiente fanno parte della tradizione. Camminare, cavalcare o pedalare su sentieri immersi in verdi pinete o lungo le spiagge del lago di Molveno o di quello poco più lontano: il lago di Garda, sono il modo migliore per godere al meglio del panorama incantevole, delle atmosfere rilassanti con il Gruppo del Brenta come scenario privilegiato.
Molti sono i rifugi e le baite che gli escursionisti possono incontrare lungo i sentieri e dove rifocillarsi assaggiando golosi piatti tipici. Chi ama i formaggi potrà visitare una malga, dove accompagnati da un esperto casaro, si possono imparare i segreti di questa antica arte e assaggiarne i prodotti.
Negli agriturismi di Fai della Paganella, Cavedago e Spormaggiore gli ospiti hanno l’opportunità di conoscere gli autentici sapori della cucina trentina, fatta di prodotti semplici e poveri, ma ricchi di gusto, accompagnati da raffinati vini e grappe.
Molte sono le golosità da non perdere:
I FORMAGGI TRENTINI
Sull'altipiano della Paganella, a Cavedago in via Zeni 2 trovate la bottega del Formaggio "el Ciasel" (Tel. 0461 654420), gestito da Arturo Paternoster che lavora personalmente il latte proveniente dai pascoli locali per produrre formaggi tipici del Trentino.
La vasta produzione di latte regionale viene quotidianamente convertita parzialmente in prodotti freschi di veloce consumo come latte (nelle sue varietà), yogurt, panna e burro, (e se vi capita di passare nei pressi di un caseificio, o presso una malga dove è presente un allevamento bovino non fatevi assolutamente mancare un assaggio di questi prodotti..) mentre una parte viene lavorata per la produzione appunto di formaggi. Le tipologie sono molte, quelle elencate di seguito sono solo le più diffuse :
L'asiago è probabilmente il più diffuso, nato e prodotto nella zona dell'altopiano di Asiago, sul confine tra la provincia di Trento e quella di Vicenza.
A seconda della stagionatura l' asiago viene classificato come : giovane (nessuna stagionatura), mezzano (circa sei mesi), vecchio (o stagionato) (almeno un anno) e stravecchio (da diciotto a ventiquattro mesi). Le forma di asiago sono cilindriche e pesano mediamente intorno ai 10kg.
Noto per la sua apprezzabile qualità è grana prodotto nella provincia di Trento. Commercializzato come "Grana Trentino" è un prodotto con Denominazione di Origine Protetta riconosciuta il 12 giugno 1996. Il Grana Trentino Dop : È un formaggio semigrasso a pasta dura, la cui maturazione si aggira intorno ai due anni, le forma hanno un peso medio di circa 30Kg, con crosta scura e pasta granulosa di colore paglierino ha un sapore delicato e caratteristico.
Viene spesso utilizzato nella preparazione di ricette tipiche come i canederli, o come accompagnamento alle degustazioni di vini locali.
Il Casolet è un formaggio pasta tenera, cruda, semi-grasso prodotto nell'alta valle di non e di Sole, è di antica tradizione casalinga, ottenuto da latte bovino e pronto in una ventina di giorni.
Viene prodotto in piccole forme di circa due chili. E' un prodotto che tipicamente viene consumato fresco, anche se in alcuni casi si arriva a stagionatura fino a sei mesi.
Il Nostrano, è un formaggio semi-grasso, originato con latte di vacca, parzialmente scremato, ed a pasta semi-cotta.
La sua origine viene ricondotta alle aree del Lagorai e di cavalese, ma viene diffusamente prodotto in tutta la regione. Anche in questo caso se ne possono trovare diverse tipologie, normale (fresco), stagionato e stravecchio.
La Poina o Poina Enfumegada, prodotta sia in Val di Sole che nelle valli di Fassa ed a Fiera di Primiero è la classica ricotta, ottenuta dal siero residuo della lavorazione del formaggio.
Trattandosi di un prodotto fresco, e quindi di veloce deperibilità in passato si è pensato di salarla o affumicarla per una più lunga conservazione. La Poina Enfumegada (affumicata) si presenta con un colore esterno marroncino.
Il Puzzone di Moena viene prodotto con latte intero, a pasta semi-cotta, la cui salatura si compie in salamoia.
E' un formaggio molto noto, che si distingue certamente per il suo odore particolarmente forte ed intenso. Il suo sapore dolce con retrogusto amarognolo lo rende un prodotto molto apprezzato.
Il Vezzena è uno dei formaggi che più rappresentano la produzione Trentina, anche oggi se la sua produzione non è così diffusa da renderlo tra i più diffusi. Si tratta di un formaggio a pasta granulosa, con consistenza burrosa e dal sapore gradevolmente amarognolo prodotto Presso il Passo di Vezzena (da cui il nome), Lavarone e Folgaria.
Questo formaggio, di produzione tipicamente estiva deriva esclusivamente da latte prodotto in alpeggio (questa caratteristica viene certificata con una "M" impressa sullo scalzo), e dopo dodici/quindici mesi di stagionatura dà il meglio di sè, presentandosi con un gusto particolarmente aromatico e gradevole.
SPECK
I primi documenti in cui viene nominata la parola "speck" risalgono al XVIII secolo, ma esso compare già nel 1200, pur con nomi e definizioni differenti, nei regolamenti dei macellai e nei registri contabili dei principi tirolesi. Inizialmente veniva prodotto per la necessità di conservare la carne, ed era destinato al consumo famigliare.
La conservazione avveniva essenzialmente tramite la salatura e l'affumicatura; il primo metodo (che, portando alla disidratazione, impedisce lo sviluppo dei germi) era ed è tuttora quello tipico dei prosciutti di area mediterranea.
L'affumicatura, invece, (esposizione al fumo di legni aromatici) è il sistema preferito nel nord Europa per conservare la carne. L'Alto Adige, trovandosi in una posizione intermedia rispetto alle due zone e godendo di un particolare clima, ha fuso i due metodi: lo Speck Alto Adige IGP viene prodotto secondo la tradizionale regola "poco sale, poco fumo e molta aria", che consiste essenzialmente in una salatura moderata e nell'alternanza di fumo freddo e aria fresca.
Inizialmente lo speck rappresentava soprattutto per i ceti meno abbienti l'unica opportunità di mangiare carne e far fronte, così, al fabbisogno di lipidi. Col tempo divenne protagonista di banchetti in occasione di festeggiamenti e cerimonie di benvenuto: ancora oggi costituisce, con il pane e il vino, uno dei punti cardine della merenda sudtirolese.
Di chiara primogenitura Sudtirolese lo speck è anche prodotto in Trentino prendendo il nome del territorio di provenienza "Speck Trentino".
IL VINO
TEROLDEGO
Vitigno autoctono per eccellenza, rappresenta un esempio significativo della stretta interdipendenza tra vitigno e territorio; infatti, solo nel Campo rotaliano il Teroldego esprime al meglio le sue potenzialità, dando prodotti robusti come quelli che il Mariani, cronista del Concilio di Trento definì "vini muti che fan parlare". A ragione, considerato il principe dei vini trentini.
- Da giovane si accompagna bene a soufflè di formaggi e a piatti di mezzo.
- Ottimo con la carne salada, selavaggina, formaggi a pasta dura stagionati, se invecchiato.
- Colore Rosso rubino vivo e brillante; granato con l'invecchiamento.
- Gusto Secco, sapido e di corpo, ben strutturato.
- Profumo Intenso, fruttato di lampone e mirtillo.
- Temperatura di servizio 16 - 18 °C se giovane 18 - 20 °C se invecchiato
VINO SANTO
La varietà da cui si ricava è la Nosiola, varietà pregiata ed esclusiva di questa terra. Ne vengono selezionati solo i grappoli spargoli, ossia quelli con acini grossi e ben distanziati fra loro che devono essere sufficientemente maturi per garantire un elevato quantitativo di zucchero. Durante l'appassimento le uve vengono attaccate da una muffa nobile (la Botrytis) che ne migliora ulteriormente le qualità organolettiche.
L'azione combinata del tempo, dell'aria e della Botrytis, provoca un calo di peso dell'uva, oscillante fra il 50% e l'80%: il che significa che con 100 kg di uva fresca, si possono ottenere solo 15-18 litri di mosto di Vino Santo. Dopo alcuni giorni dalla pigiatura, il mosto viene separato dalla parte torbida, decantato e travasato in piccole botti di rovere. Qui inizia la fermentazione naturale, che, per l'elevata concentrazione degli zuccheri, procede molto lentamente per più anni.
Con un invecchiamento che dura un minimo di cinquanta mesi, la produzione annuale di Vino Santo Trentino D.O.C. generalmente non oltrepassa le 50.000 bottiglie all'anno.
L’altopiano della Raganella è un’ occasione tutta da gustare per rigenerarsi nel cuore delle Dolomiti di Brenta. Oltre a questi due importanti vitigni la Provincia di Trento entro cui è situato l’Altopiano della Raganella offre anche un ottimo Spumante DOC "Trento" metodo Charmat e Marzemino.
Nella vicina Val di Non è famosa la produzione e distribuzione capillare della Mela DOP "Val di Non".