Brunello di Montalcino DOCG
LA D.O.C.G. (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) del Brunello
Montalcino è sempre stato un luogo da conquistare. Fin dai tempi delle battaglie fra Siena e Firenze o Arezzo, per non parlare del periodo delle crociate, quando addirittura i pellegrini passavano per la via Francigena e si imbattevano nelle bettole e osterie del luogo; oggi chi conosce Montalcino la vuol conquistare, cercando di conoscere più possibile il territorio ma anche i suoi frutti: il ben noto vino Brunello piuttosto che il Rosso o il Sant’Antimo o un buon vinsanto per addolcirsi la bocca.
Il turista (italiano o straniero) vuol approdare a Montalcino per le rinomate degustazioni ma anche perché questo paese arroccato rappresenta un’isola felice: un posto dove alienarsi dal traffico cittadino, dalla frenesia della vita quotidiana e da tutti gli altri "luoghi comuni".
Montalcino è tutt’altro che un "luogo comune", è singolare, è caratteristico, è invitante per la sua struttura urbana e per il Castello, che evoca tempi lontani. L’immagine migliore di Montalcino si rivela quindi, oggi, attraverso il dono più prezioso: il vino.
Ma a chi vanno gli onori (oltre che gli oneri ...) per aver dato vita e aver garantito qualità e prestigio nel tempo a questo ormai celeberrimo prodotto attraverso un duro lavoro se non al babbo del Brunello ? … Già, perché un babbo il Brunello ce l’ha, e il suo nome è Ferruccio Biondi Santi.
Il figlio Tancredi tipicizzò il vitigno e gettò le basi per il futuro disciplinare. Ferruccio Biondi Santi non fece altro (come se fosse cosa da poco …) che individuare e selezionare il vino Brunello, quello cioè derivato dal Sangiovese Grosso, a sua volta clone gentile del Sangiovese del Chianti.
Fu lui il "genitore", ed è a lui tutt’oggi che si riconosce l’invenzione del Brunello. Il nipote Franco Biondi Santi forse conserva ancora le prime bottiglie prodotte dal nonno datate 1888.
Il Brunello è l’unico vino in Toscana (o uno dei pochissimi, sicuramente contati sulla punta delle dita) a non temere l’invecchiamento, anzi… più invecchia più acquista prestigio e vigore.
La bottiglia in cantina dovrà essere riposta in orizzontale. Per consumarla, riportarla in posizione verticale e farla rimanere così fino ad una settimana per le annate più vecchie, quindi portarlo alla temperatura di bevuta (2 o 3 giorni ancora).
Tutti i processi dovranno essere svolti lentamente e gradualmente. Se il vino è giovane (10-15 anni) la bottiglia deve essere stappata 12 ore prima e scollata fino a metà spalla. Più il vino è vecchio, minore sarà il tempo necessario per stappare la bottiglia prima di berla. Il bicchiere sarà un "balloon" da cognac, solo più piccolo.
La produzione enologica è sempre rimasta fedele anche qui ai canoni ormai affermati nella tradizione toscana. Solo verso la fine del secolo scorso si iniziano i primi esperimenti per esaltare e valorizzare le caratteristiche di una materia prima e di un ambiente unici.
Rinasce quindi il Brunello, e dopo anni di maturazione e affinamento in botte si presenta, rinnovato, al pubblico.
Le linee di confine della zona di produzione combaciano con quelle del Comune di Montalcino. Le aziende del luogo offrono piacevoli e interessanti viaggi enoturistici.
Il Comune di Montalcino si trova a 40 Km a sud di Siena verso Roma. Il territorio è delimitato dalle valli dell’Orcia, dell’Asso e dell’Ombrone, assumendo forma circolare con un diametro di 16 km e una superficie di 24.000 ha.
Il Brunello di Montalcino, si è detto e si ribadisce, è un vino proveniente da coltivazione, fermentazione e affinamento di uve "sangiovese Grosso" (comunemente denominato a Montalcino "Uva Brunello") palesemente limpido, brillante, di colore granato vivace.
Con il diffondersi nel dopoguerra della famosa peste della vite, la filossera, molti vitigni autoctoni sono andati perduti, e per salvare il salvabile laddove il vitigno è delicato e a rischio di malattia si sono introdotti nel mercato italiano palchi radicali innestati tra ceppi americani immuni dalla "peste" suddetta.
Tutto ciò non ha compromesso la qualità e la regalità del superbo vino di Montalcino, ma anzi, prendere queste contromisure ha fatto sì che questo vino possa essere degustato e goduto ancora oggi (e non è il solo ad essere stato salvato ...).
Ha profumo intenso, persistente ampio ed etereo; si riconoscono sentori di sottobosco, legno aromatico, e leggera vaniglia.
Il Brunello meglio riuscito, cioè quello delle migliori annate, è quello che permette il diffondersi di tutti questi profumi e che garantisce una struttura che solo in minima parte lascia individuare alle papille gustative con più esperienza una traccia di tannino (la sostanza presente nella buccia dell’acino o nel graspo che in gergo "allappa", cioè dà una sensazione come di coprire il palato e le pareti laterali interne della bocca di un velo protettivo che non fa passare più odori o sapori).
Se il Brunello può (e deve) essere conservato e maturato a lungo in botti di legno (rovere francese per la maggior parte) è proprio grazie al grado di maturazione che si usa far raggiungere ai grappoli (o alla maggior parte di essi) prima di essere posti nei tini a fermentare.
L’uva non pienamente matura, infatti, ha più sostanza tannica che protegge la fermentazione e solo dopo un periodo di 5 anni va perdendosi, lasciando un vino dal colore unico e con una struttura forte e decisa.
Il Brunello, vino da meditazione
Il Brunello è un vino che dovrebbe essere bevuto da solo, cioè senza accostarlo o imbastardirlo con altri sapori provenienti dalla cucina. Il Brunello è un vino da degustazione o meditazione, e per controbilanciare la gradazione alcolica si usa accompagnarlo al massimo con del pane, della schiacciata o nobili salumi come appunto la cinta senese o il lardo di Colonnata.
Se proprio ci si deve pasteggiare, è meglio farlo con arrosti di selvaggina o carne in tegame dai sapori molto decisi e cucinata con erbe aromatiche, funghi o tartufi.
Il Brunello deve essere servito in bicchieri di cristallo molto panciuti in modo da poterne sentire il profumo prima di passarlo tra le papille gustative. Quando è molto invecchiato questo vino necessita una decantazione in caraffa per un lasso di tempo che può andare da un’ora alle tre ore in modo da depositare eventuali residui, ossigenarsi e garantire tutta la sua struttura.
Il Brunello viene normalmente servito ad una temperatura di 20°-22° C. Nelle annate eccezionali si producono 2 tipi di Brunello: annata e riserva. In quelle buone ma non eccezionali si fa solo l’annata.
Sconosciuto a molti fuori dalla zona di produzione fino agli anni ‘60, oggi il Brunello di Montalcino, con il moltiplicarsi delle informazioni, con l’apertura di scuole specialistiche, di corsi di diploma da sommelier e di enogastronomia, con l’innalzarsi del livello di conoscenza medio della popolazione italiana ed estera, rappresenta la punta di diamante che contribuisce ad elevare l’immagine del vino italiano, diffuso com’è nei mercati internazionali assieme a pochi altri .
- Zona di produzione: Comune di Montalcino;
- Vitigno: Sangiovese Grosso ("Brunello");
- Resa max dell’uva: 80 q/ha;
- Resa dell’uva in vino: 68%;
- Affinamento in legno obbligatorio: 2 anni in botti di rovere;
- Affinamento in bottiglia obbligatorio: 4 mesi (6 mesi per il tipo riserva)
- Colore: rosso rubino intenso tendente al granato per l’invecchiamento;
- Odore: profumo caratteristico ed intenso;
- Sapore: asciutto, caldo, leggermente tannico, robusto ed armonico;
- Gradazione alcolica minima: 12,5 % vol.;
- Acidità totale minima: 5 g/l;
- Estratto secco netto minimo: 24 g/l;
- Imbottigliamento: può essere effettuato solo nella zona di produzione;
- Immissione al consumo: dopo 5 anni dall’anno della vendemmia (6 anni per il tipo "Riserva");
- Confezionamento: il Brunello di Montalcino può essere posto in commercio solo se confezionato in bottiglie di forma bordolese.
- Caratteristiche organolettiche:
- Uva
- Brunello di Montalcino (Sangiovese Grosso)
- Colore
- Rosso rubino intenso, con l’invecchiamento tende al granato o marrone.
- Profumo
- Caratteristico, intenso.
- Sapore
- Asciutto, caldo, tannico quanto basta, robusto ed armonico.
- Alcolicita'
- 12,5 % vol.
- Acidita' totale: 5,5 ‰
- Luoghi di Produzione
- Montalcino